Arte, cultura e tradizioni

La chiesa di Sant'Efisio a Nora

La storia di Sant'Efisio, assai venerato nell'omonima chiesa di Cagliari, è assai venerato anche a Nora dove, nel 303 venne brutalmente ucciso

Nei pressi di Santa Margherita di Pula, vicino all’ingresso degli scavi del dito archeologico di Nora, è possibile trovare, praticamente in riva al mare, la chiesa di Sant’Efisio di Nora, edificata nell’allora area extraurbana di questa città fenicio-punica.

La sua intitolazione non fu casuale così come il luogo scelto per questo tempio: secondo la tradizione, infatti, fu proprio qui che Sant’Efisio (guerriero romano convertitosi al cristianesimo) venne martirizzato; per questo motivo già in epoca altomedievale si decise di procedere alla realizzazione di un primo santuario, poi completamente ricostruito in epoche successive.

Durante la processione in suo onore, organizzata ogni anno nei primissimi giorni di maggio, la statua viene portata in processione fino a qui dall’omonima chiesa cagliaritana, dove riposa per il resto dei suoi giorni: ma a Pula il Santo si festeggia anche il 15 gennaio, ricorrenza della sua morte, avvenuta proprio nel 303 a Nora.

La chiesa di Sant’Efisio a Nora

Il fascino della chiesa di Nora dedicata a Sant’Efisio è dato dal forte contrasto che c’è tra la calda arenaria di costruzione e i colori del mare che lambiscono la spiaggia oltreché dalle suggestioni arcaicheemanate dall’interno, dove ancora oggi si respira un’atmosfera carica di devozione popolare.

Dal presbiterio è possibile scorgere la struttura cupolata sottostante, nella quale è stato rintracciato ilmartyriumaltomedievale dedicato allo stesso Sant’Efisio: questa struttura mostra ancora oggi come tale luogo sacro esistesse già in epoca medievale, accreditando così la teoria legata alla morte del Santo stesso.

Oggi la chiesa si presenta a tre navate con volte a botte, irrobustita da dei sottarchi strutturali: le navate sono tra loro divise da arcate sorrette da robusti pilastri, mentre la zona absidale risulta essere priva di monofore, tant’è che la luce penetra solo dalle navate laterali.

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