Villa Santa Maria, esempio di Neoclassico
eretta nel 1838, Villa Santa Maria di Pula presenta le caratteristiche tipiche del Neoclassicismo, con l'ampio giardino e le sculture all'ingresso; a progettarla fu l'architetto Gaetano Cima, autore anche del Teatro Civico di Cagliari
Pregevole testimonianza del Neoclassicismo sardo, Villa
Santa Maria fu costruita nel 1838 in un’area allora rurale ma oggi
pienamente inserita nel centro storico di Pula, sulle rovine della chiesa di Santa
Maria Pipia. A progettarla fu l’architetto cagliaritano Gaetano Cima in onore del console di marina Giuseppe Angelo
Randaccio e, nei primi tempi della sua esistenza, prese il nome di "Casino
Randaccio"; come è lecito attendersi, l’aristocratica dimora condivide numerosi
punti in comune con le ville cagliaritane d’Orri e Pollini, nonché con Palazzo
Boyl a Milis.
A dispetto della sua originaria collocazione campestre, la
villa presenta tutte le caratteristiche della tenuta urbana: l’ampio giardino,
le sculture all’ingressoraffiguranti dei leoni, la facciata arricchita da un colonnato dorico e da un fregio che si richiama in modo plateale
all’architettura greca e romana. L'interno di Villa Santa Maria presenta
altrettanti motivi di interesse a cominciare dalla rotonda di ispirazione
palladiana, che Gaetano Cima riprenderà in numerosi altri progetti come l’Ospedale
Civile di Cagliari. Oggi la dimora, celebrata nel 1985 dalle Poste Italiane in
un francobollo da 500 Lire, è normalmente preclusa al pubblico salvo celebrazioni
particolari.
Gaetano Cima, nato a Cagliari nel 1805, firmò fra gli altri l’Ospedale Civile e il San Giovanni di Dio a Cagliari, Palazzo Aymerich e il Palazzo comunale a Laconi, Casino Tola a San Sperate e il Teatro Civico, sempre nel capoluogo sardo.