Storia

Nora, la svolta degli anni 50'

Il 1900 è stato un secolo determinante per poter portare alla luce numerosi reperti dell’antica città di Nora in Sardegna. Nei primi anni dello stesso venne rinvenuta una corposa parte relativa all’area cimiteriale dell’antica Roma. Come è noto all’interno delle tombe si potevano scoprire oggetti di un inestimabile valore. Fino a metà degli anni cinquanta non si segnalano novità significative nel ritrovamento di altri reperti anche perché gli scavi vennero quasi abbandonati. Nel 1952 per merito del professor Gennaro Pesce ovvero il sovrintendente alle Antichità della Sardegna ci fu una copiosa accelerazione. Dalla sua supervisione fu possibile riscoprire quasi tutte le strade e gli edifici dell’antica Nora per complessivi tre ettari di rovine. Significativo apporto dai finanziamenti regionali che permise di utilizzare cinquanta sterratori, guidati da assistenti e volontari. Curiosamente tutto ciò accadde quasi per caso. In quell’anno infatti venne organizzata una rappresentazione drammatica a cura di Marcello Serra. Prima di andare in scena vennero effettuati dei sopralluoghi che permisero di trovare alcune antiche strutture.

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