Storia

Il medioevo e il rinascimento di Pula

Pula nacque nel Medioevo grazie allo spopolamento di Nora e subì il dominio del Giudicato di Cagliari, dei Della Gherardesca e degli aragonesi prima di passare ai Carroz come feudo vessato dai tributi

Oggi cittadina ridente e dalla vocazione turistica, Pula ha origine nell’Alto Medioevo, a seguito dello spopolamento della vicina Nora nell’VIII secolo dopo Cristo. Nel corso del Medioevo il villaggio allora denominato Padulis de Nura, ovvero palude di Nora, entrò a far parte dell’omonima Curatoria nel Giudicato di Cagliari, uno stato autonomo influenzato dalla cultura bizantina.

Nel XII secolo i monaci Vittorini provenienti da Marsiglia, chiamati dal re Orzocco I, ricostruirono l’antica chiesa Martitium di Sant’Efisio e nel 1258 Pula passò sotto il dominio dei pisani Della Gherardesca insieme a tutta la Sardegna meridionale. Devastata dalla peste del 1348, appena sette anni dopo subì l’arrivo degli aragonesi che tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento si contesero il territorio con il Giudicato di Arborea, dando origine ad aspre guerre.

Con la fine del Medioevo, Pula tornò in mano aragoneseassumendo il nome Villa di Pula con cui sarebbe stata conosciuta fino ai giorni nostri. Ormai spopolato, il villaggio fu incorporato nei feudi dei Carroz, soffrendo delle pesanti imposizioni tributarie cui questa famiglia iberica sottoponeva la popolazione. Durante il Cinquecento vennero erette tre torri d'avvistamento per contrastare le frequenti incursioni musulmane, ma sotto questo punto di vista la situazione migliorò progressivamente nel corso del Seicento.

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