Storia

Il sito archeologico di Nora

Suggestivo connubio di storia, arte e natura, il sito archeologico di Nora è collocato all'estremità del capo di Pula ed è costituito dai resti dell'antichissima città di Nora - primo insediamento fenicio della Sardegna - le cui testimonianze sono ancora conservate dal mare, che nei giorni di bassa marea offre un suggestivo spettacolo, mostrando sul suo fondo i resti di strade ed edifici. Dalle tortuose strade, tipiche dell'epoca fenicia, a quelle regolari, che hanno segnato l'intera epoca romana, la sua conformazione è diretta testimonianza delle diverse civiltà che nel corso dei secoli hanno dominato la città.

Fondata nell'VIII sec. a. C., Nora si è sviluppata soprattutto durante il periodo punico, compreso tra il V e il III sec. a.C., durante il quale la città fu un importante centro amministrativo, religioso e commerciale. Ma fu in epoca romana che il suo volto subì profonde trasformazioni, divenendo la sede del governatore romano e del "municipium", mentre il suo declino iniziò in seguito all'occupazione della Sardegna da parte dei Vandali (V secolo d.C.), e fu definitivamente abbandonata in concomitanza delle incursioni arabe dell'VIII secolo d.C. Durante la dominazione romana, Nora subì un profondo sviluppo urbanistico, grazie al restauro dei vecchi edifici e la costruzione di nuovi, come le terme, tanto care ai romani, decorate da mosaici e con vasche diverse a seconda delle temperature dell'acqua, e il teatro, che originariamente contava mille posti a sedere ed era completamente rivestito di marmo bianco di Carrara.

Gli scavi di Nora, iniziati nel 1889 in seguito a una grande mareggiata che riportò alla luce un antico cimitero fenicio-punico per bambini, il "tophet", sono tutt'ora attivi e fanno sì che il sito sia in continua evoluzione. La maggior parte dei reperti ritrovati sono oggi custoditi all'interno del Museo Archeologico di Cagliari, tra questi anche l'antichissima Stele di Nora, il più antico documento scritto di tutto il Mediterraneo e di tutto l'Occidente, sulla quale compare, in lingua fenicia, per la prima volta il nome "Sardegna" (Shardana).

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